giovedì 18 ottobre 2018

15° convegno ufologico delle Marche


Presenze aliene in Italia: 70 anni di avvistamenti al Convegno Ufologico Marche

CHIARAVALLE - La 15esima edizione della convention degli ufologi marchigiani si terrà il prossimo 4 novembre al centro culturale ‘L’Isola’ di Chiaravalle. Ospite il vice presidente del Cun, Moreno Tambellini

C’è chi ci crede e chi no. Vale la pena, però, esplorare un argomento misterioso come la presenza di altri mondi e forme di vita nell’universo, partecipando al 15° Convegno Ufologico delle Marche che si terrà a Chiaravalle il prossimo 4 novembre (dalle ore 15.30) al centro culturale ‘L’Isola’ di via Giordano Bruno 3.

E’ un appuntamento imperdibile la convention di esperti di settore, invitati da Mirco Brunelli, presidente del Cun Marche, a dibattere sulle ultime scoperte scientifiche e a confrontarsi con il pubblico. Nell’edizione 2018, il convegno che gode del patrocinio del Centro Ufologico nazionale, racconterà i ‘70 anni di presenze aliene sul territorio italiano’ con Moreno Tambellini, vice presidente del Cun,.

CHI E’ MORENO TAMBELLINI – Tambellini, nato a Lucca 60 anni fa, è interessato all’insolito, e in particolare allo studio dell’ufologia, fin dal 1971 quando ha costituito, con altri ricercatori, il Centro Ricerche Ufologiche S.H.A.D.O. Il Centro ha dedicato all’argomento Ufo studi e mostre fotografiche, conferenze, inchieste pubblicate sul “Giornale dei Misteri” e su altre riviste specializzate, trasmissioni radio e televisive e progetti operativi di ricerca. Tabellini, che collabora con i maggiori centri di ricerca italiani, è anche autore di diversi libri sull’argomento, l’ultimo dei quali pubblicato proprio quest’anno e scritto a quattro mani con Franco Marcucci. “Il Libro Bianco degli Ufo in Italia’, questo è il titolo, racconta in un excursus avvincete tutti i casi di avvistamenti ritenuti più attendibili dagli esperti.

Fonte: https://www.cronacheancona.it/2018/10/17/presenze-aliene-in-italia-70-anni-di-avvistamenti-al-convegno-ufologico-marche/129440/

mercoledì 17 ottobre 2018

Ufo in volo su Pescara, quaranta anni dopo gli avvistamenti: è ancora mistero



«Qui Bellomo: abbiamo notato una specie di segnale di color rosso chiaro che si alza dal mare e va verso l’alto. Ci dirigiamo sul posto». Sono passati 40 anni esatti da quando questa comunicazione, trasmessa dal comandante della motovedetta CP2018, Vitale Bellomo, alla Capitaneria di porto di Pescara, venne captata via radio. Era il mese di novembre e i militari solcavano quel pezzo di Adriatico per rispondere alle segnalazioni di avvistamenti Ufo e strani fenomeni atmosferici che già da un mese buono, e poi per tutto il mese di dicembre, arrivavano sempre più numerose. Nella notte fra il 14 e il 15 ottobre del 1978 i pescatori pescaresi assistettero terrorizzati a colonne d’acqua che si sollevarono per decine di metri, a fasci di luci che dal cielo si riflettevano in mare, a nebbia fitta, a bussole impazzite e cambi di rotta improvvisi.

E nel tratto di mare davanti a San Benedetto del Tronto, sempre in quella notte maledetta, la morte inspiegabile dei due fratelli Vittorio e Gianfranco De Fulgentiis, che andarono a picco col loro peschereccio. Uno dei due fu ripescato con lo sguardo terrorizzato e niente acqua nei polmoni: non era morto per annegamento. L’invasione degli Ufo, così all’epoca venne definita, nel Triangolo dell’Adriatico, come venne ribattezzato il tratto che dalle Marche, passando per il Gran Sasso, si chiudeva in Abruzzo, aveva avuto inizio. Già quel nome, che ricordava il più famoso triangolo delle Bermude, dove sparivano inspiegabilmente navi e aerei, evocava atmosfere misteriose e inquietanti.

Fatti reali o frutto della fantasia e della psicosi collettiva? Le ipotesi avanzate per dare una spiegazione a quello che succedeva, furono tante: dalla presenza di basi Ufo sotto l’Adriatico o dentro il Gran Sasso, alla più probabile fuoriuscita di metano dai fondali che al contatto con l’atmosfera provocava esplosioni; dalle esercitazioni militari e dagli scontri segretissimi fra russi e americani, alla presenza di sottomarini nemici in costante perlustrazione. Che dire? L’Italia, in quello stesso 1978, attraversava uno dei periodi più densi di avvenimenti e contraddizioni. Il caso Moro, assassinii eccellenti, conquiste civili come l’aborto e la legge anti-manicomi di Basaglia, i referendum, le dimissioni di Leone e l’ascesa di Pertini, la morte di due papi e l’inizio del pontificato di Wojtyla. Furono dodici mesi che tennero l’Italia in bilico fra vecchio e nuovo, terra di confine dove convivevano terrorismo e riflusso; anni che annunciavano forti cambiamenti destinati a segnare per sempre ciò che sarebbe avvenuto.

Eppure, quel Triangolo dell’Adriatico, in quegli stessi dodici mesi così determinanti per il resto della nazione, viveva uno dei momenti di maggiore risonanza mediatica della sua storia passata e futura per quegli incontri ravvicinati del terzo tipo. Forse perché, figlio di quel tempo e di quei giorni, restando sul piano dell’intrattenimento, fu anche la sit-com Mork&Mindy, “Nanonano”, (il primo episodio venne trasmesso in Tn il 14 settembre) con l’esordiente Robin Williams nei panni di un giovane alieno sceso sulla Terra per imparare le abitudini degli umani. Lì dentro c’era, probabilmente, un po’ del clima che si respirava in quegli anni in Italia e anche in Abruzzo: dalla malinconia un po’ strampalata, alla paura del diverso; dalla volontà fiduciosa di superare le differenze, alla ricerca di altri mondi fino al rifugio in un futuro spesso incomprensibile. Non a caso il 1978 è stato l’anno che ha registrato il maggior numero di avvistamenti Ufo, 69 in particolare, la maggior parte dei quali proprio lungo la costa adriatica.